la maggior parte degli italiani crede che "un essere invisibile nel cielo controlli le sue azioni sorvegliandolo 24 ore su 24"*; crede che una donna dopo essere rimasta incinta e anche dopo aver partorito sia ancora vergine; crede che le verità scientifiche siano solo ipotesi e non abbiano il valore di prova; crede che le libertà civili, politiche e (almeno sulla carta) la parità tra i generi, le razze e le religioni abbiano delle radici cristiane e non invece provengano dal sangue e dalle lotte di giacobini, anarchici, comunisti, socialisti, liberali e sì, qualche cattolico; crede che ci sia una vita dopo la morte nonostante nessuno ne sappia niente e nessuno abbia mai conosciuto un morto che sia tornato indietro a raccontarcelo; crede che l'educazione cattolica sia una buona cosa, anzi, forse sia pari o migliore di un'educazione civile e pubblica, ma intanto: onesti lavoratori pagano per la cosiddetta educazione dei propri figli e preti e suore non pagano l'ICI sulle immense strutture che hanno a disposizione (ultimamente contro il dettato costituzionale vengono anche finanziate in parte università private di stampo cattolico nonostante i tagli alla scuola pubblica della legge Gelmini).
Procediamo a questo punto con le domande: la maggior parte degli italiani crede che sia grazie all'insegnamento e alla dottrina cattolica e a tutto il conseguente comportamento all'interno delle società civili che esistano gli aerei, la medicina moderna, la tecnologia e i computer (Alan Turing, il primo matematico a pensare alla realizzazione di un moderno calcolatore era omosessuale, fu condannato dalla legge inglese che negli anni '50 considerava questo orientamento sessuale un reato e alla fine si suicidò... vi ricorda qualcosa?) e qualsivoglia altro sistema di telecomunicazione? Un vero cattolico nemmeno dovrebbe utilizzarlo un computer, a causa dell'ostracismo verso la scienza che la Chiesa ha sempre dimostrato e tutt'ora professa e propaganda.
E la maggior parte degli italiani le tanto ostentate radici cristiane dell'Europa dove le vede se la maggior parte degli intrighi politici, sociali e religiosi sono stati sempre avallati e mai condannati da prelati, cardinali e papi in tutte le epoche della loro storia?
E quand'anche credessero che non tutti i credenti siano così, ma che molti sono virtuosi, buoni e degni di rispetto, ebbene esistono ed esisteranno di sicuro, non lo nego, ma la loro statura di uomini degni di rispetto è in primo luogo dovuta alla loro adesione a dei principi comuni e condivisi basati sulla realtà o esclusivamente ai loro valori cattolici? Nella dottrina e nel catechismo non c'è una, dico una, qualsivoglia regola, insegnamento o esempio di libero vivere civile, libertà di parola, lezione sulla vita sessuale, sui diritti civili o sulle altre libertà sancite dalla costituzione italiana.
E se credono, la maggior parte degli italiani, che queste sono cose di cui la religione non si occupa allora vedete bene di non occuparvene davvero, come quando il vostro Papa riesce a far cambiare agenda politica ad un governo o si sente esclamare che le unioni civili sono un'istituto contro il matrimonio. In questo caso il vostro caro Papa sa una cosa che si guarda bene dal farvi notare: il matrimonio è contro natura. Per questo ha paura che una legge che permetta di evitarlo renderebbe evidente questo fatto e renderebbe il matrimonio inutile, ovvero le persone si renderebbero ragionevolmente conto che il matrimonio non è basato che su di uno squallido contratto e non su una decisione volontaria di due persone (del sesso che gli pare). Credete davvero che la Chiesa difenda un ensemble di valori che costituiscano la libertà di scelta all'autodeterminazione dell'individuo? Senza clienti i cari prelati dovrebbero andare a lavorare...
Abbiamo visto quali e quante (più o meno) sono le verità a cui la maggior parte degli italiani credono. Ora, se credono a tutto quello che ai più con sale in zucca dovrebbero sembrare cose abbastanza fantastiche (se al posto del vangelo raccontaste a un futuro cattolico Il signore degli anelli con la giusta enfasi, quello lo prenderebbe per vero...) come fanno a non credere che un settantenne miliardario capo del governo, lasciato dalla moglie, sia talmente buono che mentre cerca di aiutare gli italiani a cavarsela dalle difficoltà di una crisi economica globale non abbia trovato il tempo di aiutare delle povere giovani messe in ginocchio dalla crisi e che proprio a causa di questa sua innata bontà venga perseguitato dai magistrati milanesi e da una non meglio precisata combriccola di persone che ha deciso di sovvertire il voto democratico utilizzando altre armi?
Tutto questo ha una sola fottuta soluzione, purtroppo immaginaria: tornare alla realtà. Incredibile, no?
* G. Carlin
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