"L'universo non è il risultato del caso come alcuni vogliono farci credere" ha dichiarato qualche giorno fa il Papa, poichè "contemplandolo siamo invitati a leggervi qualcosa di profondo: la sapienza del Creatore, l'inesauribile fantasia di Dio, il suo infinito amore per noi". La conclusione, apparentemente positiva nei confronti delle teorie scientifiche è che solo la spiegazione religiosa riesce a "spiegare il senso ultimo della realtà".
Dal momento che queste dichiarazioni possono sembrare a prima vista ragionevoli, voglio ragionare sulla religione, anzi, sulle religioni, perché la ragione è di tutti gli uomini, mentre le religioni no, quindi anche se l'ateismo i credenti cercano di farlo passare per un credo fideistico, cercherò di mostrare perché sono ateo e non riesco a credere che ci siano persone che credono e che ascoltando simili parole del Papa subito dopo non smettano di credere.
Le religioni innanzi tutto sono talmente ragionevoli che per convincere le persone a credere si racconta loro che se ci credi allora sei buono, se non ci credi sei già di per questo cattivo, ma in più vai all'inferno e rischi di portarci anche tutta la tua famiglia se non vai particolarmente a genio al principale. E quanto sono ragionevoli le religioni è dimostrato dal fatto che non è assolutamente necessario che mi metta a spiegare cosa è l'inferno perché tutti lo sappiamo, infatti ce lo raccontano fin dall'infanzia e danno un sacco di spazio a persone che ne parlino anche in televisione, quando invece a nove anni, al posto di farsi la prima colazione con il corpo di cristo uno vuole sapere qualcosa sulla teoria degli equilibri punteggiati.
Ma guardiamo il mondo con gli occhi di queste autorità religiose: è un disegno intelligente, qualcuno l'ha pensato dall'inizio alla fine e il semplice fatto che questo qualcuno è buono, infinito e onnipotente lo rende intelligente, ma talmente intelligente che:
era previsto che sarebbero state create un certo numero di religioni che in generale insegnano la stessa balla del disegno intelligente ma ognuna insegna in particolare una versione diversa della balla, per cui si creano dei tali dissidi sulla stessa cosa leggermente diversa per ognuna che si arriva al punto che dei credenti dell'una mettono bombe a quelli dell'altra. Allora era previsto che intelligentemente si chiedesse tutti insieme la libertà religiosa, poiché ogni religione crede di essere nel vero e quindi non è bello dire a quelli delle altre religioni che stanno sbagliando, è peccato, per cui almeno lasciamogli la libertà di sbagliare. Ma era previsto anche ci sarebbero stati gli atei a cui non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di mettere una bomba a nessuno e che solo non sono contro la libertà religiosa, poiché ognuno si sceglie l'hobby che preferisce, ma sono anche a favore della libertà scientifica, la libertà civile e quella politica. Evidentemente era anche previsto che per poter praticare queste ultime libertà devo stare attento alla sensibilità dei credenti, non posso opinare in nessun modo quello che questi simpaticoni intelligenti credono, né posso mostrare i loro pregiudizi nei confronti delle suddette libertà, né le contraddizioni di chi crede che il suo sia il vero Dio mentre gli altri che credono in un altro vero Dio non credono nel vero Dio.
Non parliamo poi delle bestemmie! Per un credente sono un'offesa, per un linguista magari soltanto un ossimoro, e non credo che il loro latore sia interessato a definire gli attributi della divinità ma sta solo cercando il modo di sforgarsi e della metafisica se ne fotte altamente. Se sono ateo non ho altresì nessun interesse a bestemmiare e non mi viene proprio in mente una bestemmia quando devo sfogarmi di qualcosa poiché per esempio le parole "porco" e "Dio", dette in successione, per me non hanno proprio significato.
Allora in questo disegno intelligente era previsto che sorgesse qualcuno che facesse notare ai credenti che se si offendono così tanto a sentire quelle due paroline in successione, forse anche a loro è venuto il dubbio che questo Dio, buono buono e giusto giusto a ben vedere in che razza di mondo viviamo forse potrebbe appartenere, almeno in via ipotetica più alla genia dei porci che a quella degli dèi, ma solo perché per abitudine metaforica ai suini non viene attribuita né una grossa pulizia né per analogia una condotta impeccabile.
Non parliamo poi delle bestemmie! Per un credente sono un'offesa, per un linguista magari soltanto un ossimoro, e non credo che il loro latore sia interessato a definire gli attributi della divinità ma sta solo cercando il modo di sforgarsi e della metafisica se ne fotte altamente. Se sono ateo non ho altresì nessun interesse a bestemmiare e non mi viene proprio in mente una bestemmia quando devo sfogarmi di qualcosa poiché per esempio le parole "porco" e "Dio", dette in successione, per me non hanno proprio significato.
Allora in questo disegno intelligente era previsto che sorgesse qualcuno che facesse notare ai credenti che se si offendono così tanto a sentire quelle due paroline in successione, forse anche a loro è venuto il dubbio che questo Dio, buono buono e giusto giusto a ben vedere in che razza di mondo viviamo forse potrebbe appartenere, almeno in via ipotetica più alla genia dei porci che a quella degli dèi, ma solo perché per abitudine metaforica ai suini non viene attribuita né una grossa pulizia né per analogia una condotta impeccabile.
A cosa serve dichiarare che il mondo è frutto di un disegno intelligente se la maggior parte delle religioni è in una certa percentuale formata da cretini? Almeno gli atei, che per la maggior parte si ritengono intelligenti, non insistono sulle cause della loro intelligenza, poiché fanno ricadere la responsabilità delle proprie azioni sul proprio capo (in senso figurato), non su quella di un'ipotetica divinità. Infatti la divinità è solo un'ipotesi e nemmeno una delle più plausibili, anzi è una delle più improbabili sotto tutti i punti di vista. Sul mondo si dovrebbero fare dichiarazioni che abbiano almeno un certo grado di certezza e non fidarsi del proprio intuito o della propria intelligenza. Fino a quando si crederanno a delle storie solo per fede o perché qualcuno si arroga il diritto di definirsi autorevole su un certo argomento non saremo liberi di esprimere le nostre opinioni, nè avremo la capacità di sentirci liberi. Io sono per la libertà religiosa, mai nella vita mi sottrarrò a difendere la libertà di culto degli uomini, ma gli uomini di culto devono difendere anche la mia libertà scientifica, altrimenti non potrò esimermi dal definirli integralisti e dogmatici.
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