
giovedì 26 novembre 2009
Nietzsche era un dilettante

mercoledì 18 novembre 2009
comma 22

«Elezioni anticipate se la maggioranza non è compatta», ha dichiarato il presidente della camera Renato Schifani, riferendosi naturalmente agli umori più o meno sotterranei di alcuni rappresentanti del Pdl. Ma cosa avrà voluto veramente dire?
lunedì 16 novembre 2009
la diversità culturale

sabato 14 novembre 2009
appello all'onda

L'Onda Anomala si fa sentire, coglie gli umori sotterranei, quei sentimenti ancora rannicchiati in un sonno letargico dal quale si risvegliaranno solo quando i fatti futuri mostreranno quello che sta accadendo.
Voglio tirarmi fuori dal coro, perché non riesco ancora a rapportarmi con questi ragazzi. Forse perché sono un po' più grande, forse perché la mia formazione è leggermente diversa, oppure perché condividendo la sostanza delle loro lotte non ne condivido la forma.
In questo momento non ci si può occupare soltanto di università, soltanto di Maria Stella Gelmini. Questo strano Ministro dell'Università è parte di un governo, di una compagine di ministri e sottosegretari che stanno letteralmente smontando questo paese, ridistribuendo la ricchezza a loro piacimento e mettendo a repentaglio la convivenza civile e il futuro delle nostre giovani generazioni. L'Università è importante, ma non è l'unico tassello di questo paese.
Uno studente non può essere inconsapevole del mondo che lo circonda, delle lotte che lo attraversano e delle diverse anime che lo compongono. La sua formazione è universale, egli è il professore di domani, dunque la sua formazione è la stessa conoscenza che metterà in condivisione domani o dopodomani. L'Autoformazione è uno di questi grimaldelli: la richiesta pressante di sapere, di condivisione e di feed-back che ogni sapere dovrebbe rappresentare. Ma allora dobbiamo tutti mostrare al mondo che sappiamo stare al mondo. Che abbiamo delle informazioni che altri non hanno, che sappiamo delle cose perché sappiamo costruirci e pensare da noi stesse le nostre conoscenze insieme a quelli come noi. Che il mondo, l'Italia, in questo momento è un po' di più della Gelmini e della finanziaria. Le Grandi Battaglie richiedono Grande Intelligenza e gli studenti devono aprire gli occhi al mondo, non continuare a fissarli su un piccolo mondo.
mercoledì 23 settembre 2009
chi ha Ragione?

Ognuno di noi è colpito fin dalla più tenera età da una grande disgrazia: possedere una ragione. Ogni giorno questo pesantissimo fardello ci indica la strada giusta da percorrere, quella che ci porterebbe alla felicità dal sapore purissimo e dall'aspetto strano. Noi ci impegnamo, immarcescibili e maldestri, nel calpestare e insultare le sue indicazioni.
Spot pubblicitari, videoclip e la perla di saggezza di una velina, ci commuovono talmente che non possiamo far altro che seguire le loro indicazioni.
Conosciamo a malapena le funzioni delle nostre parti corporali eppure al primo cazzo balbettante e alla prima passera parlante doniamo tutti i nostri più elevati sentimenti.
Banali osservazioni logiche sono contraddette da verità assolute perché un idiota (e solo lui) ha avuto una visione.
Mangiare cioccolata in eccesso stimola l'alvo in maniera irregolare: forse è una semplice associazione cromatica? Avete mai cacato arancione per aver mangiato un cachi?
Prelati vestiti di rosso senza il naso da pagliaccio chiedono ironicamente ai politici più sobrietà e poi riuniscono il popolo sotto una cupola per il miracoloso scioglimento di una coagulazione per ordine di un essere invisibile che vive nel cielo: un elementare esperimento scientifico. Se in un luogo chiuso un evento è accaduto una volta, senza modifiche a quell'ambiente è altamente probabile che si ripeta regolarmente. Si chiama regolarità di natura e lo ribattezzano miracolo! Lo diceva a suo tempo un certo Galileo, ma chissà perché hanno cercato di zittirlo?
mercoledì 15 luglio 2009
la reputazione di Onan

All'epoca dei fatti Onan era scapolo. Aveva passato i quarant'anni e non si era ancora sposato. Il fratello maggiore Er, invece, pieno di giudizio, aveva preso moglie secondo le usanze. Quando si ha giudizio non si è sempre nella grazia del signore, le sue vie sono infinite e imperscrutabili: il fratello di Onan muore per la maggior gloria del signore senza lasciare eredi e Tamar, la moglie, nemmeno lontamente gravida. Per chi non ha giudizio, dicevamo, come Onan, è una tragedia. Essendo scapolo è costretto dalla legge ad accoppiarsi con la cognata (dopo averla sposata) per "assegnare una discendenza" al fratello morto. Un obbligo insopportabile! Un sopruso contro il suo nome e soprattutto contro il suo seme. Perché, deve essersi domandato Onan, il frutto del mio seme deve essere di mio fratello? Siamo di fronte ad un'obiezione di coscienza, anche al primo caso di uccello in affitto della storia. Cosa ingegna il caro Onan? Quando sente che il suo seme è lì lì per essere donato alla moglie del fratello estrae la spada dal fodero spargendo lo sperma sulla terra. Questo non piace a Dio. Punirà Onan, ma non con la cecità.
Qual è la morale della favola? In primo luogo è per il gesto di non destinare il proprio seme all'unico luogo naturalmente destinato ad esso che si è ritenuti peccatori contro l'ordine stabilito da Dio.
In secondo luogo viene coniato il termine onanismo che sta ad indicare l'attività di tutti quelli che si lustrano il piffero con malcelata gioia, facendo perlomeno un grande torto ad Onan, ma non solo.
Una delle domande che possiamo porci è la seguente:
qual è il vero motivo per cui dal gesto di Onan si passa alla masturbazione?
Onan ha trovato il modo (seppur non molto piacevole per i suoi effetti collaterali) per fare sesso ed evitare una gravidanza! Per noi post-moderni che destiniamo il nostro seme a bustine e contenitori di lattice, spermicidi chimici e ormonali (e presto ben altre sorprese!) questo modo è oltremodo demodè. Ma chi nella propria vita non è mai stato un onanista (in una o nell'altra delle accezioni)?
Un'altra osservazione che possiamo fare è questa: era così complicato spiegare il peccato di Onan ai ragazzini nei confessionali che si è preferito passare ad una semplificazione essenziale. Si sa che la Trinità è già complicata di per sé. Dunque era molto più sbrigativo un perentorio "non toccarti sennò diventi cieco" ad un certamente più impegnativo discorso di questo tenore. Non praticare il coito (o la prossimità genitale) con donna che non sia tua moglie (e nemmeno con la moglie di un altro) con la quale dovrai comunque finire il rapporto con il tuo organo genitale all'interno dell'organo genitale della tua sposa affinché ci sia concepimento: il piacere è un biasimevole effetto caduco del più grande piacere che avrai ad arricchire la famiglia del signore...
Vi faccio notare le spregiudicate e irrazionali considerazioni della teologia cattolica e della morale nel negare le più semplici istanze del corpo umano pur di rimanere nel solco di individui vissuti nel deserto migliaia di anni fa, i quali, per convincere i membri più selvaggi della loro tribù a comportamenti meno che animali, facevano ricorso ad argomenti metafisici per ricondurre quegli stessi insegnamenti ad un'origine men che meno soprannaturale.
Masturbarsi è peccato perché si sparge il seme e il seme non è tuo, ma è di Dio. Fare sesso per piacere è sbagliato perché il sesso è solo una pratica riproduttiva, quindi evitare una gravidanza è peccato anche in un modo grossolano come quello di Onan (con il 70% di probabilità di scamparla contro il 99,99% della pillosa, solo per fare un esempio). Ma in realtà non è così. Quello che si vuole a tutti i costi nascondere è il piacere. Nascondendo e vietando il piacere in tutte le sue forme, il suo potere liberatorio viene a mancare, quindi tutte le implicazioni politiche e sociali di questa libera scoperta del proprio e dell'altrui corpo sono presto dette. La pubblicità non ci incanterebbe con i suoi culi e le sue tette, facendoci sentire in colpa quando ci cola la bava dalla bocca davanti ad un manifesto o davanti alla televisione. Ci sentiremmo meno delle merde se invece di ascoltare i consigli di Maria de Filippi ci rotolassimo nel letto con il nostro partner alla scoperta delle molteplici posizioni dell'amore. Non ci sarebbe bisogno di milioni di tonnellate di prodotti di bellezza inutili per raggiungere gli stereotipi del più bello o del più figo, poiché l'amor proprio e la capacità di amare sono il frutto di un impegno e di una perseveranza che nessuno ci insegna. Dovrebbero insegnare tecniche di corteggiamento alle medie, per esempio, invece della storia del cavaliere feudatario che fa le guerre per conquistarsi la bella figlia del re che arriva virtualmente vergine al matrimonio e non vede l'ora di sposarsi perché così si può fare tutti gli uomini della corte, ma non si può dire perché la donna è cortese, quindi ti dice gentilmente di andare a cagare. E potrei fare altri diecimila esempi in cui il sesso castrato da certi insegnamenti continua ogni giorno a provocare le nostre paure e le nostre insicurezze create apposta per controllare la nostra libertà e la nostra capacità di amare. Senza il nostro corpo e la predisposizione sincera e assoluta al piacere e alla socialità, vanno a farsi fottere tutti i principi di uguaglianza e fratellanza. Senza il piacere, le coccole e la libera consapevolezza del proprio essere il proprio corpo, non è possibile creare una repubblica di pace e serenità.
Un'altra cosa è certa.
Se pensavate che nella Bibbia c'era persino uno che si masturbava dovete ricredervi. Le uniche seghe che si sono sono quelle dei falegnami oppure sono pudicamente mentali.
lunedì 13 luglio 2009
il titolo di questo post è l'ultima parola di questo post
Tali esseri non hanno nessuna colpa della loro ignoranza, ma solo della loro grossolanità.
Non va nemmeno bene
Una forte tentazione è stata
Ne ho provate alcune che vi risparmio, poiché non farebbero bene al mio narcisismo, anche se
Non meritano il maiuscolo né pauperismo (a causa della sua povertà) nè pressappochismo (per la sua mancanza di precisione) e comunque rimandano ad altri esempi e ad altre situazioni.
E se anch'io non fossi immune dalla malvagia usanza che la parola che sto cercando si appresta a condannare? Come la definirei questa autocensura?
ISTRIONISMO?
Non posso non ammettere di essere per la libertà di stampa, dunque scrivete sempre quello che cazzo vi pare cercando di non farvi prendere la mano dall'ultima parola di questo post che in fondo è soltanto una parola che proprio perché io sono profondo ho sprofondato qui alla fine di questo piccolo mondo ed è senza rime ma con l'ultimo -ismo che battezzo
sabato 13 giugno 2009
Non è più tempo di metafore
Se qualcuno aveva dubbi sulla differenza tra destra e sinistra, sui cosiddetti favori alla mafia di tanti governi, sulla deriva autoritaria, sulla mancanza di trasparenza e sulla volontà liberticida, credo che questo provvedimento debba spazzarli via.
Quando non c'è più giustizia, è tempo per l'autorità. E l'autorità in un regime democratico praticamente oligarchico, significa il potere della forza. La forza dispiega la violenza, annulla l'opinione, l'intelligenza, lo spazio vitale del confronto, la vita come dispiegamento della socialità.
Non è un paese per giovani. I vecchi depongono fiori sulla tomba delle idee. Vanno ai funerali dei non-allineati. La loro famiglia allargata sta premendo contro il cerchio che si fa sempre più stretto. Quando non c'è spazio, quando tutte le soluzioni razionali sono state escluse, rimane soltanto l'osmosi. Non è più tempo di metafore. Questo governo, questo paese, hanno deciso di concentrarsi, di accumulare in un piccolo spazio qualcosa di troppo grande. Questo qualcosa sta per riversarsi fuori, per riportare in equilibrio una soluzione troppo satura. Che questi oligarchi lo sappiano oppure no, che lo intuiscano oppure no, a noi non importa. Abbiamo lavorato per la pace, ma non ci hanno dato ascolto. E' ora di rivoluzione.
lunedì 4 maggio 2009
Un presidente scapolo
"Mi consenta..."
mercoledì 29 aprile 2009
lettera agli imprenditori italiani
se non mi assumete adesso, se vi rifiutate di riconoscermi adesso per quello che valgo e per quello che mi spetta, tra venti anni succederanno molte cose. sono una persona che ha studiato. la razionalità è una virtù dell'uomo, la virtù di saper prevedere, da premesse concrete e dai dati di fatto presenti, ciò che avverrà.
i miei figli parleranno un'altra lingua, perché io dovrò andare in un'altro paese, dove apprezzano le mie idee, la mia capacità di ampliare conoscenze e sviluppare progetti senza pregiudizi sulla mia provenienza o sul mio censo, ma soprattutto perché sanno che queste qualità meritano uno stipendio adeguato alla vita fuori dal lavoro. senza una vita soddisfacente il lavoro ne risente.
i vostri figli godranno di una certa agiatezza: avete fatto i soldi pagando meno molte persone e investendo poco, ma ce l'avete fatta. intorno a voi, però, molti stranieri, forse imitandovi, forse no, hanno colonizzato le strade, le istituzioni, i vostri figli li frequentano e non possono fare a meno di stimarli. la vostra pensione è serena, ma quella dei vostri figli? la vostra agiatezza si fonda sulla vendita dei loro beni, non sul loro lavoro, perchè gli avete insegnato che non è tanto utile lavorare, ovvero che è vantaggioso sfruttare. loro sfrutteranno le vostre fatiche. a voi non importerà, perché sarete vecchi. i vostri nipoti, però, dovranno sottostare alle vostre stesse leggi, e i miei nipoti non potranno fare altro che colonizzare le ultime distrutte spoglie di un paese allo sbando, spolpato di ogni grandezza, sfruttato dagli ultimi figli che avevano qualche idea, forse vaga, ma non esattamente ingenua.
nel paese di Galilei, di Bruno, di Mazzini, di Marconi, di Fermi, di Dulbecco, di Giacconi, di tanti e tanti innumerevoli ingegni che la vostra mancanza di futura gloria non ha voluto ospitare nella sua terra natale, come si comporterà con i futuri geni?
davvero un misero investimento, una cifra, del denaro, valgono l'infamia futura, i rinnegamenti, le maledizioni dei vostri sottoposti, i dileggi degli stranieri? davvero ne vale la pena?
vi scrivo questa lettera cercando di smuovere non so cosa nell'animo dei più, consapevole della stoltezza dei politici, nella cecità dei miliardari e nella stupidità di chi li segue accontentandosi delle briciole.
Saluto tutti con le parole di un grande poeta esule che ebbe a scrivere: Perseguitate con la verità i vostri persecutori. e poi che non potete opprimerli mentre vivono, coi pugnali, opprimeteli col'obbrobrio per tutti i secoli futuri (U. Foscolo).
martedì 21 aprile 2009
territori occupati
Su quest'ultima sono disponibili a fare delle concessioni ai palestinesi.
venerdì 10 aprile 2009
Terra d'evasione
mercoledì 18 marzo 2009
Africa
domenica 15 marzo 2009
Enucleare l'energia nucleare
Questo povero post-nucleare vuole essere un minimo contributo, un anello della catena contro quest'ennesima ma non ultima idiozia governativa. Essere governati con i piedi fa male, essere governati con il culo fa proprio cacare.
Come esperto di ontà, so che le soluzioni sono sempre più facili da immaginare, piuttosto che prendere quelle che ci sono già.
Dite no al nucleare: pensate agli archeologi che scaveranno fra cinquemila anni le nostre macerie: troveranno decine di cartelli, avvertimenti, simboli assurdi e sicuramente ben comprensibili del pericolo che si corre aprendo i depositi di rifiuti nucleari. Ma l'uomo fra cinquemila anni non ne vorrà sapere di leggende maledizioni e avvertimenti, sarà soltanto curioso di aprire quello che sarà stato cosa: una tomba? un tempio? un campo per qualche gioco sportivo? la residenza segreta di qualche conte di montecristo? e che ne so io? so che quell'archeologo lo aprirà, e non troverà il vaso di pandora, troverà la propria tomba. dobbiamo fare questo regalo ai nostri posteri perché Berlusconi è vecchio e se ne fotte della natura? Ma fatemi il piacere. A presto
eccovi la catena:
ilKuda
Jacopo Fo
Letizia Palmisano
Domenico Finiguerra
Resistenza Civile
Fiore
Verdi di Ferrara
Franco Corleone
Come ti vorrei
Alessandro Ronchi
Marcello Saponaro
Pianeta Verde
Rigeneriamoci
Appunti e Virgole
Impianti e pannelli solari
Base Verde
Sciura Pina
Ladri di marmellate
CernuscoTv
Liberamente
Ma'pe iabbu
Gianluca Visconti
Ego&Quota
Informazione senza filtro
Samie
PdCI Latina
La Parola
Doppiocieco
Piazza Pulita
Tau2 Zero
Ambiental...mente
DeaMaltea
Yourpage
VIVERE Cernusco
2 + 2 = 5
Yblog
Roberto Maviglia
Voglio il fotovoltaico
Gianluca Briguglia
No alla turbogas a Pontinia
Per il bene comune Lombardia
Sconfinanado
Verdi Emilia Romagna
Verdì Forlì-Cesena
SandBlog
PD Vedano Olona
BlogEko
Network Games
Marco Pagani
Il Derviscio
Radio Utopie
Il Replicante
Sale del mondo
Opinioni e benessere
Digital Worlds
Marcella Zappaterra
Trust Nobody
La tana del mostro
SpreadRSS
Giampaolo GB
Daniele Zanoni
Fuoriluogo
Riciard's
L'importanza di questa catena e dell'enucleazione del nucleare è l'insieme di proposte in materia di energia che si stanno promuovendo, per non essere soltanto critici, ma cittadini attivi e attenti a come vivere in una società più pulita e più equa. Nel primo link al blog de IlKuda, trovate tutte le proposte.
giovedì 19 febbraio 2009
La caduta di Veltroni
questa è l'ultima occasione che abbiamo per riprenderci il paese.
domenica 8 febbraio 2009
la mia immaginazione
la morte non è crudele, il mondo non è crudele. il nostro manicheismo lo è. la nostra mancanza di volontà lo è ancora di più. la nostra sensazione di toccare il nulla, lo è.
la mia immaginazione mi dice di non dormire. c'è troppe cose da fare e da dire, da vedere e da toccare, da bere e da sentire, da leggere, da camminare e da sentire di nuovo.
sono nato senza spine. morirò senza spine. se qualcuno me ne metterà una in corpo lo chiedo a tutti e a nessuno: staccatemi da quella spina.
sabato 31 gennaio 2009
IO SO
Io so che questo paese è comandato, non occupato. Le istituzioni hanno mostrato il loro volto privato, la loro faccia di bronzo, mentre la loro funzione dovrebbe essere pubblica e non avere nessuna faccia, ma solo un volto: quello di tutti.
Perché questo paese è occupato? perché si è permesso, chi lo ha permesso? La mia abitudine è cominciare dalle origini del mondo, dai profondi abissi dell'inconscio, dalla termodinamica, dalle leggi di natura, ma questa volta voglio rompere lo schema che mi caratterizza, voglio lanciarmi fuori di me, consapevole di voler difendere una sola cosa: la repubblica. Difenderla poiché per fortuna esistono ancora le strade, le mura, i segnali stradali, le panchine, i parchi, i viali, i comuni, le piazze, le spiaggie, le foreste, i fiumi, i mari: questo ed altro è la repubblica, la natura fisica, le costruzioni umane che sono state destinate a noi tutti, salvaguardate per il benessere di tutti da leggi che vogliono regalarci una possibilità di vita che si avvicini nel miglior modo possibile a quello che da sempre vogliamo essere: essere umani. Davanti all'umanità giriamo la testa troppo spesso, davanti all'umanità ci dimentichiamo di noi stessi, davanti all'umanità di qualcuno che ci strappa la pelle gli diamo ragione la maggior parte delle volte. L'evoluzione ci ha spiegato che noi umani possiamo sopportare tutto, che per arrivare dove siamo arrivati abbiamo sopportato l'impossibile, che quando si è trattato di dover versare sangue l'abbiamo fatto.
IO SO che il limite di sopportazione è stato superato, che in questo paese ci sono esseri umani che non vedono e non sentono e non parlano più con altri esseri umani, ma soltanto con dei servi, che ancora pensano di dover sopportare: arriva quel momento in cui l'evoluzione deve fare un salto, e dichiarare davanti alla propria dignità che il passo è stato fatto, che è ora di dire basta. Basta allo spaccio della stupidità che ci fanno passare per intelligenza, basta all'inchinarsi davanti all'autorità fasulla di chi crede di poterci imporre le sue falsità metafisiche, basta all'indifferenza per la natura, per l'energia, per le scienze, che solo se usate male creano danni, in italia sembra che internet e l'informatica siano dei misteri, basta ai compromessi davanti alla carta costuzionale, basta all'ineguaglianza tra immigrati e indigeni, poiché tutti siano soltanto cittadini davanti alla legge e alla repubblica, basta al susseguirsi di rincorse e salti quantici per le imprese che non ci mettono mai del loro, ma solo del nostro, basta al negare la nostra storia, a non scrivere dei politici, a definire sempre e solo questo paese attraverso la sua storia, la sua arte e la sua natura, basta a non considerarlo degno di un futuro da far costruire ai suoi figli, piuttosto di farlo affondare dai suoi padri, basta alle imprese titaniche senza fondamento, basta ai giornalisti che prendono per il culo i lettori, o che hanno paura della verità, basta agli insabbiamenti, basta al rifugiarsi sempre e solo nelle istituzioni europee, o all'affidarsi agli stranieri, come se un'altra lingua avesse maggiore dignità di fronte al vero, basta al credere ogni istante che la tradizione vada salvaguardata e che i vivi debbano mettersi in fila dietro ai morti.
IO SO che è ora di dire basta, io non so perché è questo il momento, ma è proprio per questo che dico che è ora che arrivi.
martedì 20 gennaio 2009
19 gennaio
dal blog di Jacopo Fo
Il giorno piu' deprimente dell'anno
Se ci state leggendo vuol dire che anche quest'anno siete sopravvissuti a lunedi' 19 gennaio, il giorno piu' deprimente dell'anno, almeno secondo i calcoli dello psicologo inglese Cliff Arnall.
A rendere ieri la giornata peggiore dell'anno sarebbero 6 fattori: il clima invernale, i resoconti delle carte di credito con le spese di Natale, i buoni propositi gia' abbandonati, la crisi immobiliare/economica/finanziaria, la paura di perdere il posto di lavoro e i debiti da pagare.
Il consiglio dell'esperto e' di cercare qualcuno a cui dare la colpa.
(Fonte: Adnkronos)
Se l'avessi letto ieri, avrei capito cosa avevo, perché ho effettivamente cercato di dare la colpa a qualcuno, ma non ci sono riuscito, ho dimenticato tutte le regole dell'ontà e ho persino pensato di pregare. alla fine ho visto un film horror insieme agli amici ed è cambiato qualcosa, ma solo perché era passata la mezzanotte, evidentemente!
domenica 18 gennaio 2009
fanta-politica
C'è speranza anche per il Partito Democratico.