venerdì 30 settembre 2011

non è un paese per educande


1983. Viene pubblicato "Ancient Evenings", capolavoro di Norman Mailer. Viene tradotto lo stesso anno anche in italiano. I sottotitoli del libro sono quanto di più favoloso si possa incontrare per descrivere la becera fantasia dell'editore italiano per vendere più copie. 

Sottotitolo della versione americana: "His magnificent international besteller - an outstanding work of creative imagination" (traduzione: il suo magnifico bestseller internazionale - un'opera eccellente di immaginazione creativa).

Sottotitolo della traduzione italiana: "Riti e orge nell'Egitto dei Faraoni" (traduzione: compratelo, perché in realtà non è un libro, è pornografia)

Qualsiasi altro commento è immaginabile.

martedì 27 settembre 2011

la chiesa è una puttana


"Bonifacio! Hai trasformato la chiesa in una puttana!"
Lo disse Jacopone da Todi e per questo venne incarcerato in una cella in cui non poteva stare nemmeno in piedi e la tradizione racconta che quando morì il corpo non si potè allungare. Questo lo racconta Dario Fo in Mistero Buffo e dall'invenzione delle indulgenze (soldi per la remissione dei peccati, ovvero per la salvezza, ovvero per andare in paradiso), la chiesa ne ha inventate di cotte e di crude. Per questo motivo non trovo affatto consolante il discorso del cardinal Bagnasco sul rinnovamento dell'aria. Nè trovo alcun conforto che la chiesa abbia preso coscienza sul conto di Berlusconi. Fino a ieri era un chierichetto? Ancora più urtanti trovo le parole di chi dice che "finalmente la chiesa ha parlato!".
Quando per anni i favori di qualcuno ti fanno comodo, le sue politiche collimano con le tue, quando qualsiasi cosa faccia non ti scandalizzi e se qualche voce si alza contro le sue peggiori malefatte si dimenticano subito, non mi rende più pulito fare la voce grossa quando la frittata è fatta. La chiesa, grazie a questo governo e al suo premier, Silvio Berlusconi, ha avuto la possibilità di fare politica nello stato italiano. La chiesa non dovrebbe avere voce sulle questioni politiche italiane: la chiesa è un'anomalia. 
Sono state affossate: la legge sulle coppie di fatto, la legge sulla procreazione assistita e sulla ricerca scientifica con le cellule staminali, la tassa sugli immobili commerciali della chiesa. E per quale ragione? Per fare un favore a chi? Per difendere la sensibilità di chi? 
La chiesa ha avuto il suo tornaconto a rimanere in silenzio sul peggior governo degli ultimi centocinquant'anni, con un parlamento pieno di indagati che si occupa soltanto dei problemi del suo premier. Chi fa favori in cambio di soldi? Berlusconi conosce molto bene chi si comporta così. E' per questo che è andato così d'accordo con la chiesa.
Ancora oggi la chiesa sceglie i professori di religione pagati con soldi pubblici, quindi ha la possibilità di gestire fondi statali, oltre al solito 8x1000 che è stato creato apposta per lei. 
Quanto ci metterà la chiesa a trovare un premier che faccia alla chiesa li stessi favori ma che almeno non vada a puttane o che lo faccia con discrezione? Sarà velocissima, più veloce della luce, visto che oggi si può anche questo...

venerdì 16 settembre 2011

la depilazione


La depilazione può sembrare un argomento da bar, il tema della conversazione tra un'estetista e la sua cliente, oppure tra un amante stufo di leccare peli e un'amata che non ne vuole sapere di depilarsi la passera. Invece, premesso che nei bar possono costituirsi i piani per le Rivoluzioni, che un'estetista e le sue clienti possono anche possedere un'erudizione alla Umberto Eco o alla Rita Levi Montalcini e che comunque in fatto di sesso i gusti sono gusti, la depilazione è un tema davvero scottante dell'evoluzionismo.
Il perché è molto semplice. (n.b. darò per scontato che la maggior parte dei miei quattro lettori saprà distinguere tra le proposizioni esatte al riguardo della teoria dell'evoluzione da quelle che fanno capo ad una conoscenza semplicemente per sentito dire, in ogni caso cercherò sempre di integrare nel testo le eventuali spiegazioni sulle proposizioni più importanti).
L'uomo come è oggi e alcune specie di scimmie possiedono sicuramente degli antenati comuni. Tra le varie manifestazioni che ci differenziano, come per esempio l'invenzione della televisione e le estrazioni casuali di numeri per far vincere pochi fortunani a spese di molti idioti, la più lampante è la peluria. Capire quando e soprattutto perché l'uomo, nella sua ortogenesi, ha - diciamo così - perso i peli, potrebbe essere molto importante per comprendere da dove veniamo e anche per accettarci fino in fondo. Una simili ricerca, lo ribadisco, sembra di secondaria importanza, ma la versione scientifica supportata da prove empiriche di un ben determinato fatto, può influenzare la vita di milioni di persone nel futuro, può decidere le sorti di molti di noi, può essere fondamentale per costruire una serie educazione per le nuove generazioni, può decidere della sopravvivenza della nostra specie.
Un aspetto molto importante tralasciato da molti studiosi è il vero motivo che ha favorito la perdita dei peli. L'unica spiegazione plausibile è l'adattamento alla vita acquatica. Soltanto vicino a fiumi e ai mari (per esempio per scappare dalle belve) la vita sarebbe stata più facile senza peli. Nuotare e tornare a riva è più semplice senza la pelliccia. Altra prova decisiva è la nostra capacità di digerire frutti di mare e molluschi senza cottura. Soltanto un lungo adattamento ha potuto renderci edibili cose che a molti sembrano viscide e schifose, ma che in realtà possono digerire senza problemi. 
Nella prossima puntata qualche approfondimento.

giovedì 1 settembre 2011

la dimostrazione

Gli studenti italiani hanno seri problemi con la matematica. C'è chi la butterebbe subito in politica. Io la butto subito in religione. Infatti i due insegnamenti, in questo paese bacchettone e retrogrado (statisticamente parlando) hanno molto in comune. 
La matematica che ci hanno insegnato nei licei, negli istituti superiori ecc., infatti, non è altro che un insieme di applicazioni di teoremi e postulati con i quali si possono creare esercizi, quindi ci insegnano le regole per risolverli e tutti siamo contenti. Questo approccio è certamente utile, ma la risoluzione degli esercizi è basata su un atto di fede. La grande forza e il profondo significato della matematica non viene insegnato agli studenti. Questo grande vuoto è la dimostrazione
La dimostrazione dei teoremi è il più grande risultato della storia del pensiero umano. E naturalmente viene escluso da tutti i corsi di matematica delle superiori. Il motivo è che le dimostrazioni sono difficili. Come se non avessimo mai avuto un prof o una prof incapace di risolvere esercizi, figuriamoci spiegare una dimostrazione. Ma il problema non è soltanto spiegare una dimostrazione, il punto è che senza le dimostrazioni uno studente è portato a pensare alla matematica come ad un miracolo, a credere nella risoluzione degli esercizi come ad un atto di fede. E infatti, in quale altro insegnamento ti dicono una cosa e non ti danno nessuna dimostrazione? Nella religione. Ti dicono che Dio esiste e tu ci credi. Ti dicono cosa ti succederà dopo la morte, e tu ci credi. Ma è possibile che su certe questioni così importanti gli uomini credono alla prima cosa che gli dicono? alla prima "teoria" che gli propinano? 
L'abitudine di non mostrare alcuna dimostrazione ha avuto il suo ruolo nella disaffezione degli studenti verso la matematica e nella tanto millantata popolarità delle religioni. Il vero problema irrisolvibile è la stupidità umana. A voi trovare la dimostrazione...