lunedì 24 ottobre 2011

della mentalità del cazzo italiana (ma anche umana)

Quando mandi i tuoi genitori a chiedere informazioni su un master adducendo la scusa che non ci sono abbastanza informazioni dove ci sono le uniche informazioni su quel master: sei un pirla. siccome sei giovane, sei un giovane pirla con la prospettiva di rimanere un pirla a vita. la colpa non è solo tua. è anche dei tuoi genitori pirla.
i tuoi genitori purtroppo non riescono ad accettare l'idea che sei pirla e quindi ti assecondano in tutto e per tutto, anche nelle cose che tu dovresti vedere per conto tuo, perché se non sei capace di trovare da solo le informazioni per iscriverti ad un master e addirittura fai passare i tuoi genitori in ufficio  a chiedere la modulistica che non esiste perché tutta la procedura si espleta on line, ci troviamo davanti ad una famiglia di pirla. Tua madre dice:
- Mio figlio ha bisogno di informazioni davvero specifiche - e mi guarda, dritto negli occhi con i suoi occhioni di mamma di un pirla.
- Signora, se non mi specifica quali sono le informazioni specifiche che suo figlio vuole non posso aiutarla - le dico.
- Ha ragione, ora lo chiamo - e prende il cellulare per chiamare il pirla.
In quel frangente il padre pirla se ne esce con una frase davvero mitica:
- Sa com'è, eravamo in vacanza e siamo passati per caso! -
Io lo guardo, penso che è altrettando un caso che siano riusciti ad avere un figlio e mentre la mamma chiede al pirla quali sono le informazioni specifiche di cui ha bisogno informandolo che tutte le informazioni sono già su internet, arriva il capo ufficio e me li porta via, appena in tempo prima che io stesso non riesca più a distinguere chi tra di noi, la famiglia pirla o l'impiegato pirla, sia il più pirla tra noi umani.

mercoledì 19 ottobre 2011

il valore e il costo

Christoph Ransmayr

Da che Marx è al mondo il valore di qualcosa non è mai più stato il suo costo. Di solito il costo supera il valore, ci si accontenta di pensare che la spesa sostenuta è valsa la pena dell'oggetto comprato, ma sappiamo bene che non è così. Alle volte capita l'esatto contrario e sento di trovarmi di fronte alla bellezza. Ho comprato tre capolavori tre, per soli cinque euro. Ho comprato Antiche sere nell'edizione italiana di cui ho parlato in un altro post, il famigerato Q., che non ho mai avuto occasione di leggere e Il mondo estremo di Christoph Ransmayr, un autore non troppo conosciuto, ma straordinario. Tre capolavori che non mi sono sentito di lasciare lì, in quelli scaffali di offerte a due euro. 
All'inizio ho pensato che era scandaloso trovare quei libri in quella sezione. Il mondo estremo dovreste leggerlo, ha una potenza senza confronti. Antiche sere è semplicemente un capolavoro. Q non l'ho letto, ma mi piace. Insomma, mi sono domandato: qual è il senso della giustizia di questo strano tribunale da libreria se a certi libri non viene riconosciuto il giusto valore? Solo in quel momento mi sono ricordato che il valore di un libro non è dato dal suo costo. E allora li ho comprati, a quel piccolo costo per il loro grande valore.

venerdì 14 ottobre 2011

della scrittura creativa


Ho sempre odiato i corsi di scrittura creativa. Sono secondi solo ai concorsi letterari (e quelli autorevoli sono presidenti onorari della mia lista personale). La ragione è semplice. Lo scrittore o gli scrittori che tengono il corso (come per esempio Lucarelli e la sua Bottega Finzioni) dove hanno imparato a scrivere? Non lo dicono. Se lo dicessero mi basterebbe andare da chi o da cosa ha insegnato loro a scrivere. Sarebbe molto più facile che versare dei soldi. Parecchi soldi. Perché a me pare che se uno vuole partecipare ad un corso di scrittura creativa per imparare ciò che non è riuscito a imparare da solo, allora forse dovrebbe prima imparare a leggere. Questo vale per la tecnica. Se stiamo invece parlando di cosa scrivere, allora siamo in alto mare. Solo imparando a giudicare il proprio lavoro si impara a scrivere. E le idee non può insegnartele nessuno. 
Nel caso di Bottega Finzioni è assolutamente vero che l'autorevolezza di Lucarelli & Co. è garantita, persino da me. Metterei la firma per partecipare. Ti danno pure una borsa di studio per almeno un corso, se non te lo puoi permettere e il tuo ISEE è sotto una certa soglia. Ma non è tutto oro quel che luccica. Per esempio: per accedere c'è una selezione. Per partecipare alla selezione c'è una quota da pagare: 50 euro. Partecipano alla selezione i primi 200 che versano la quota. Degli altri non si capisce se gliela restituiscono oppure no. Eppure per serietà si potrebbe evitare al 201° (e a quelli successivi) di tirare fuori la bella banconota arancione. 
Dicevamo dell'autorevolezza. Su questa non ci piove. Lucarelli mi fa impazzire come scrive (n.b.: questa frase è un anacoluto) e sono sicuro che è all'altezza del compito che si è prefisso. La sua Bottega è in partnership con Einaudi, la Rai e altri. La finalità del corso è di imparare a scrivere scrivendo. Sceneggiature, fumetti, libri & altro. L'idea è di avvicinare aspiranti scrittori a persone che lavorano già nel mondo editoriale e di farle lavorare su progetti concreti: tutto ciò è allettante e sicuramente proficuo per molti. Il vostro nome comparirà nei titoli di testa, tra gli autori di un libro scritto a più mani ecc. Ma perché devo pagare per scrivere e sperare di farmi conoscere, quando è il mio lavoro che dovrebbe essere pagato? In italiano questo genere di contributi ha un nome ben preciso: marchetta. Baudelaire diceva che tutti gli scrittori sono delle puttane. E infatti aveva ragione. Ma non si è mai vista una puttana che paga per farsi scopare.

venerdì 30 settembre 2011

non è un paese per educande


1983. Viene pubblicato "Ancient Evenings", capolavoro di Norman Mailer. Viene tradotto lo stesso anno anche in italiano. I sottotitoli del libro sono quanto di più favoloso si possa incontrare per descrivere la becera fantasia dell'editore italiano per vendere più copie. 

Sottotitolo della versione americana: "His magnificent international besteller - an outstanding work of creative imagination" (traduzione: il suo magnifico bestseller internazionale - un'opera eccellente di immaginazione creativa).

Sottotitolo della traduzione italiana: "Riti e orge nell'Egitto dei Faraoni" (traduzione: compratelo, perché in realtà non è un libro, è pornografia)

Qualsiasi altro commento è immaginabile.

martedì 27 settembre 2011

la chiesa è una puttana


"Bonifacio! Hai trasformato la chiesa in una puttana!"
Lo disse Jacopone da Todi e per questo venne incarcerato in una cella in cui non poteva stare nemmeno in piedi e la tradizione racconta che quando morì il corpo non si potè allungare. Questo lo racconta Dario Fo in Mistero Buffo e dall'invenzione delle indulgenze (soldi per la remissione dei peccati, ovvero per la salvezza, ovvero per andare in paradiso), la chiesa ne ha inventate di cotte e di crude. Per questo motivo non trovo affatto consolante il discorso del cardinal Bagnasco sul rinnovamento dell'aria. Nè trovo alcun conforto che la chiesa abbia preso coscienza sul conto di Berlusconi. Fino a ieri era un chierichetto? Ancora più urtanti trovo le parole di chi dice che "finalmente la chiesa ha parlato!".
Quando per anni i favori di qualcuno ti fanno comodo, le sue politiche collimano con le tue, quando qualsiasi cosa faccia non ti scandalizzi e se qualche voce si alza contro le sue peggiori malefatte si dimenticano subito, non mi rende più pulito fare la voce grossa quando la frittata è fatta. La chiesa, grazie a questo governo e al suo premier, Silvio Berlusconi, ha avuto la possibilità di fare politica nello stato italiano. La chiesa non dovrebbe avere voce sulle questioni politiche italiane: la chiesa è un'anomalia. 
Sono state affossate: la legge sulle coppie di fatto, la legge sulla procreazione assistita e sulla ricerca scientifica con le cellule staminali, la tassa sugli immobili commerciali della chiesa. E per quale ragione? Per fare un favore a chi? Per difendere la sensibilità di chi? 
La chiesa ha avuto il suo tornaconto a rimanere in silenzio sul peggior governo degli ultimi centocinquant'anni, con un parlamento pieno di indagati che si occupa soltanto dei problemi del suo premier. Chi fa favori in cambio di soldi? Berlusconi conosce molto bene chi si comporta così. E' per questo che è andato così d'accordo con la chiesa.
Ancora oggi la chiesa sceglie i professori di religione pagati con soldi pubblici, quindi ha la possibilità di gestire fondi statali, oltre al solito 8x1000 che è stato creato apposta per lei. 
Quanto ci metterà la chiesa a trovare un premier che faccia alla chiesa li stessi favori ma che almeno non vada a puttane o che lo faccia con discrezione? Sarà velocissima, più veloce della luce, visto che oggi si può anche questo...

venerdì 16 settembre 2011

la depilazione


La depilazione può sembrare un argomento da bar, il tema della conversazione tra un'estetista e la sua cliente, oppure tra un amante stufo di leccare peli e un'amata che non ne vuole sapere di depilarsi la passera. Invece, premesso che nei bar possono costituirsi i piani per le Rivoluzioni, che un'estetista e le sue clienti possono anche possedere un'erudizione alla Umberto Eco o alla Rita Levi Montalcini e che comunque in fatto di sesso i gusti sono gusti, la depilazione è un tema davvero scottante dell'evoluzionismo.
Il perché è molto semplice. (n.b. darò per scontato che la maggior parte dei miei quattro lettori saprà distinguere tra le proposizioni esatte al riguardo della teoria dell'evoluzione da quelle che fanno capo ad una conoscenza semplicemente per sentito dire, in ogni caso cercherò sempre di integrare nel testo le eventuali spiegazioni sulle proposizioni più importanti).
L'uomo come è oggi e alcune specie di scimmie possiedono sicuramente degli antenati comuni. Tra le varie manifestazioni che ci differenziano, come per esempio l'invenzione della televisione e le estrazioni casuali di numeri per far vincere pochi fortunani a spese di molti idioti, la più lampante è la peluria. Capire quando e soprattutto perché l'uomo, nella sua ortogenesi, ha - diciamo così - perso i peli, potrebbe essere molto importante per comprendere da dove veniamo e anche per accettarci fino in fondo. Una simili ricerca, lo ribadisco, sembra di secondaria importanza, ma la versione scientifica supportata da prove empiriche di un ben determinato fatto, può influenzare la vita di milioni di persone nel futuro, può decidere le sorti di molti di noi, può essere fondamentale per costruire una serie educazione per le nuove generazioni, può decidere della sopravvivenza della nostra specie.
Un aspetto molto importante tralasciato da molti studiosi è il vero motivo che ha favorito la perdita dei peli. L'unica spiegazione plausibile è l'adattamento alla vita acquatica. Soltanto vicino a fiumi e ai mari (per esempio per scappare dalle belve) la vita sarebbe stata più facile senza peli. Nuotare e tornare a riva è più semplice senza la pelliccia. Altra prova decisiva è la nostra capacità di digerire frutti di mare e molluschi senza cottura. Soltanto un lungo adattamento ha potuto renderci edibili cose che a molti sembrano viscide e schifose, ma che in realtà possono digerire senza problemi. 
Nella prossima puntata qualche approfondimento.

giovedì 1 settembre 2011

la dimostrazione

Gli studenti italiani hanno seri problemi con la matematica. C'è chi la butterebbe subito in politica. Io la butto subito in religione. Infatti i due insegnamenti, in questo paese bacchettone e retrogrado (statisticamente parlando) hanno molto in comune. 
La matematica che ci hanno insegnato nei licei, negli istituti superiori ecc., infatti, non è altro che un insieme di applicazioni di teoremi e postulati con i quali si possono creare esercizi, quindi ci insegnano le regole per risolverli e tutti siamo contenti. Questo approccio è certamente utile, ma la risoluzione degli esercizi è basata su un atto di fede. La grande forza e il profondo significato della matematica non viene insegnato agli studenti. Questo grande vuoto è la dimostrazione
La dimostrazione dei teoremi è il più grande risultato della storia del pensiero umano. E naturalmente viene escluso da tutti i corsi di matematica delle superiori. Il motivo è che le dimostrazioni sono difficili. Come se non avessimo mai avuto un prof o una prof incapace di risolvere esercizi, figuriamoci spiegare una dimostrazione. Ma il problema non è soltanto spiegare una dimostrazione, il punto è che senza le dimostrazioni uno studente è portato a pensare alla matematica come ad un miracolo, a credere nella risoluzione degli esercizi come ad un atto di fede. E infatti, in quale altro insegnamento ti dicono una cosa e non ti danno nessuna dimostrazione? Nella religione. Ti dicono che Dio esiste e tu ci credi. Ti dicono cosa ti succederà dopo la morte, e tu ci credi. Ma è possibile che su certe questioni così importanti gli uomini credono alla prima cosa che gli dicono? alla prima "teoria" che gli propinano? 
L'abitudine di non mostrare alcuna dimostrazione ha avuto il suo ruolo nella disaffezione degli studenti verso la matematica e nella tanto millantata popolarità delle religioni. Il vero problema irrisolvibile è la stupidità umana. A voi trovare la dimostrazione...

mercoledì 6 luglio 2011

la carta d'identità

il poliziotto ferma un ragazzo e gli chiede la carta d'identità. questi gli consegna il proprio smartphone dicendo: "tutti quelli che mi conoscono sono la mia identità, non ci sono carte che possano fare altrettanto".
il poliziotto apre la rubrica cercando i nomi di pericolosi complici. Bakunin, Bolano, Debord, Gramsci, Labriola, Marx, Pasolini, sono alcuni dei nomi che trova, insieme a molti altri.
si mette alla radio: "controllami questi" dice ripetendo i nomi. dalla centrale gli domandano se ha bevuto.
"perchè?"
"perchè sono tutti morti" gli rispondono.
"no no" dice il ragazzo "sono immortali".

domenica 17 aprile 2011

il desiderio è rivoluzionario

nell'800, ma anche nel '900, ai Popoli oppressi si promettevano atroci sofferenze  dopo la morte per comportamenti non consoni alla morale tipo: voler votare, votare, voler essere pagati adeguatamente per il proprio lavoro, pretendere un'istruzione per i propri figli. Se avevi questi comportamenti nelle piazze ti sparavano letteralmente. Quelli che invece se ne stavano a casa, lavoravano silenziosamente fino a spaccarsi la schiena, non mandavano i figli a scuola e trattavano la moglie peggio del cane l'avevano capito benissimo: se eri immorale andavi all'inferno e l'inferno, nell'Ottocento (ma anche nel Novecento) esisteva ancora; era un luogo bruttissimo, così brutto che Berlusconi al Governo e ex-fascisti come ministri sembrano il Paese delle Meraviglie (belle, perché uno si può anche meravigliare per cose non belle). Dunque si stava a casa per non finire all'inferno (quando si poteva, poichè la giornata lavorativa poteva anche durare 18 ore, tanto che cazzo facevi? mica c'erano le partite, la radio, il cinema, al massimo picchiavi la moglie o andavi all'osteria con gli amici).
Oggi nessuno più è immorale. Qualcosa è cambiato. Ma non tutto. Cercano sempre di non farti andare a votare, però ti ricordano che potresti andare al mare (c'è un virus, chiamato Quorum, moooolto pericoloso). Al lavoro ti pagano, però non abbastanza per arrivare alla fine del mese, poiché da digiuni è più piacevole faticare e il tempo libero (se ce l'hai) lo passi a invidiare tutti  i  passatempi che non puoi permetterti. L'istruzione ai figli la danno, ma non sempre a scuola c'è posto, i professori sono pericolosi perchè non sanno cosa sono i valori della famiglia e qualche volta raccontano quello che c'è scritto nella Costituzione; ogni tanto una scuola crolla, ma è per ricostruirne una più bella, o almeno per immaginarla. Comunque c'è Internet, Wikipedia è gratis, il lavoro non c'è per tutti, che studi a fare? 
Se queste particolarità della vita moderna non ti piacciono e scendi in piazza a manifestare il tuo sdegno, a chiedere una vita migliore non sei più immorale,  ma sei comunista (che una volta era l'immorale per antonomasia, appunto perché non credeva in Dio dunque non poteva credere all'inferno). Ma se non c'è più l'inferno, vi domanderete miei pochetti lettori, perché ci sono molti che rimangono lo stesso a casa con la vita di merda che fanno? 
Semplice, rimangono a casa a guardare la televisione. La televisione ti racconta la vita di gente che si diverte, che fa un sacco di feste, che tradisce, che ama, che odia, che sforna marmocchi, di macchine meravigliose e luoghi esotici, di mondi che solo essa può mostrarti, di emozioni che difficilmente potrete provare, soluzioni così immaginarie e alternative ai comportamenti di cui prima che il mio blog gli fa una sega.
Questo è cambiato. O con l'inferno o con la televisione ci vogliono soltanto come spettatori. La bella notizia è che non lo siamo. Ogni situazione si da' per creare, vivere e esistere, basta desiderarlo, e il desiderio, si sa, ma in televisione non lo dicono mai, è rivoluzionario.

giovedì 24 marzo 2011

la scrittura e il corpo

ho lo scheletro perfetto per scrivere un capolavoro.
mi manca la carne. è carne che non vendono da nessuna parte. non c'è mercato nero, non è un pezzo unico, non è nemmeno carne umana. 
è la carne dell'esperienza.
devi prima trovare il denaro. 
quello giusto non si trova in banca, non lo stampa la zecca, in ogni caso si sente da lontano e si capisce da vicino quando usi denaro falso. è una moneta che non puoi comprare, nè fabbricare, ma lo trovi dappertutto in giro per il mondo, sotto i culi dei Re, sotto i piedistalli delle statue, sulle pareti dietro i quadri nei musei, tra le pagine dei libri.
per acquistare quella carne devi prima scrivere quello che non si può scrivere, affinchè i Re si alzino stupefatti dai loro scanni, poi devi scrivere quello che non si deve scrivere, affinchè le statue scendano dai loro piedistalli. poi devi rubare le tele dai musei, senza che nessuno se ne accorga, nè prima nè dopo, arrangiati, se non sai come fare. poi devi capire che la letteratura è l'inganno più dolce, ma è come un gioco: se rispetti le regole perdere non è grave: il gioco perfetto è lo spazio che consente il funzionale movimento tra due parti... la meccanica dell'amore, contatto e distanza, entrambi specchi l'uno dell'altro.
ora che hai la carne devi fare attenzione a rimpolpare con oculatezza, con geometria e matematico estetismo quelle ossa che il poeta dichiara nude. 
dove le hai prese?, si domanda il profano. ho guardato più vicino che potevo, perché non permetto allo sguardo di scappare lontano. è ai miei piedi che cadono le bombe, che si ammucchiano cadaveri. parlano la mia lingua, non hanno fatto nemmeno un ridicolo chilometro. prima di essere esotico, guarda nella tua casa. fai uno sforzo di realtà. i torti e le verità non hanno bandiere.

mercoledì 16 marzo 2011

Breve saggio sullo snuff movie


Una serie di riflessioni serie e oggettive sulla leggenda dei fantomatici snuff movie mi ha mosso a scrivere questo saggio poiché esiste una possibilità tragica e orripilante che ritengo non sia stata mai presa in seria considerazione.
La storia degli snuff movie comincia con il film Snuff (1976) che viene pubblicizzato proprio mettendo in giro la falsa notizia che nel film le scene dell'omicidio di una ragazza non fossero state fatte con effetti speciali e la ragazza fosse stata davvero uccisa sul set. Primo appunto. Nel documentario
Do snuff movie exist viene mostrato come la scena in questione sia girata con effetti speciali anche banali e su questo non pare possano esserci più dubbi sulla prima bufala. Il secondo appunto è che nel film non ci sono riferimenti al fantomatico mercato degli snuffs e questo può significare una cosa sola (credo verificabile, ma non ho abbastanza tempo per farlo, comunque mi piacerebbe essere smentito, scrivo per questo): prima di questo film nessuno parlava di snuff movie. Questo si spiega ulteriormente con la mia "soluzione immaginaria", ma andiamo con ordine. Dopo questo film iniziarono a girare leggende su questi gruppi di operatori a cui vengono commissionati film in cui alcune persone (consapevoli o meno - vedi per il primo caso il film di Johnny Depp The Brave (1997)) vengono sacrificate, uccise o torturate fino alla morte davanti alla telecamera. Un altro particolare molto interessante, a dir poco illuminante a parer mio, è che lo snuff è un film pornografico. Così ce lo presenta Moresco in Canti del Caos e i committenti, sia nel film di Depp che nel romanzo di Moresco, sono degli sconosciuti molto ma molto danarosi. Questa caratteristica della leggenda metropolitana è ovvia. Qualcuno disposto non solo a uccidere, ma anche a farsi filmare mentre lo fa deve essere convinto con una contropartita adeguata al caso. E' anche vero però che dovrebbe sorgere il primo dubbio. Quanto vale, in termini di denaro, commettere un omicidio davanti ad una telecamera? Non così tanto se si considera la fiction delle dicerie. Il committente così danaroso che terrebbe naturalmente l'unica copia del film per sè, non ha nessun interesse a venderla (l'ha commissiona lui, è già ricco), quindi l'assassino ripreso nel film (qualora non sia stato anche reso irriconoscibile da trucchi cinematografici e non) non rischierebbe proprio nulla. Tutto fila. E in effetti sono d'accordo che fila. Fila così tanto che negli ultimi anni il gran numero di donne uccise e scomparse nel Nord del Messico ha fatto acuire e indirettamente corroborare le dicerie sull'esistenza dei cosiddetti snuff movie. Un committente danaroso fornisce logistica e movente. Persone prive di scrupoli accettano il tremendo incarico. Donne senza diritti, senza amici e senza parenti di cui mai nessuno chiederà conto vivono al confine tra Messico e Stati Uniti e sembrano essere le vittime perfette in quanto provengono da uno dei paesi dove la polizia è una delle più corrotte al mondo e il maschilismo è una pratica di vita. Vale la pena accennare che anche uno dei più grandi scrittori al mondo Roberto Bolaño, nel romanzo 2666, si occupa della leggenda degli snuff. Egli racconta così dettagliatamente e senza cercare di salvare le apparenze dei femminicidi che quando racconta le origini della leggenda degli snuff e mette in bocca ad un alto papavero dell'esercito messicano la frase "io ho visto tutto" ma appunto degli snuff mai, si è tentati di credergli, nonostante sia un'opera di fiction. Comunque tutte queste "prove" si puntellano a vicenda e la necessità, per opere così pericolose, di essere in un'unica copia sono anche la giustificazione del perché non c'è nessuno che ne abbia mai visto uno, ovvero uno snuff commissionato da chicchessia. Nemmeno l'FBI dichiara di esserne mai venuto in possesso (informazione contenuta nel documentario citato sopra). Ultimamente filmati di  morte in diretta si sono moltiplicati a causa della diffusione sempre maggiore di videocamere, grazie al giornalismo e per opera di fanatici religiosi. Lo snuff è però un'altra cosa. Vediamo di andare avanti.
L'altra prospettiva (cioè il ragionamento portato avanti lungo una linea continua di fatti messi uno dietro l'altro) che metterebbe una pietra definitiva sopra la questione è proprio quella del cinema pornografico. Il ragionamento è più o meno questo: hanno girato film porno delle peggiori specie, in cui persone e animali fanno sesso come se niente fosse; persone si fanno frustare, legare, sputare, gettare cose addosso, pisciare sopra e dentro, cagare addosso, umiliare in altre migliaia di forme, torturare, scopare con qualsiasi oggetto in qualunque buco; si sono girati film in cui persone fanno cose che la maggior parte delle persone non riuscirebbe nemmeno ad immaginare e che forse gli non piacerebbero o forse sì... perciò - figurati! - se non esiste da qualche parte un miliardario che ecc. ecc... la storia la conosciamo. Diamo insomma per scontato che esista qualcuno che provi piacere erotico davanti alla morte di qualcun'altro. Possibile che questo non ci sembri assurdo? E i serial killer allora?, e gli assassini di qualunque genere? Non sono proprio la stessa cosa, ma chi crede nello snuff fa più o meno un ragionamento del genere. Abbiamo un'idea così tremenda del mondo che non possiamo non credere all'esistenza di un prodotto umanamente aberrante come uno snuff movie
E invece no, mio caro lettore. La scoperta che farai oggi potrebbe portarti davvero ad avere un'illuminazione. E' un'informazione che molti si farebbero pagare. Io te la do gratis. L'esistenza dello snuff movie (se credi nella loro esistenza) è necessaria proprio per rassicurarti della crudeltà del mondo, ovvero tu hai bisogno di pensare che esista qualcuno che si ecciti guardando un film porno  in cui qualcuno viene ucciso lentamente. Voglio sottolineare questo particolare, intanto. 
Perché gli snuffs della leggenda metropolitana sono sempre porno? Perché non dovrebbero essere di un altro genere? La risposta è semplice. I film porno eccitano sessualmente, gli altri no, o difficilmente, per questo la crudeltà del mondo si lega alla rimozione del desiderio, poiché il desiderio è rivoluzionario, mentre un film porno in cui si uccide qualcuno sul serio ci lascia attoniti, ma anche immobili, facciamo una scelta di campo, nel senso che non ci muoviamo, attendiamo che il mondo agisca, pensiamo di non poter agire. Per fare un'altra citazione: in un numero di Dylan Dog vengono commissionati dei film horror in cui vengono uccise davvero delle persone, ma nelle leggende questo altro tipo di film non vengono mai menzionati. Dunque l'esistenza dello snuff movie è necessaria per pensare di essere buono, per pensare che noi non si farebbe mai una cosa del genere e soprattutto che la maggior parte delle persone non può permettersela, quindi i ricchi sono dei bastardi oltreché essere ricchi ecc. ecc...
Ma eccoci alla seconda rivelazione shock, se la prima non ti è bastata. Anche questa è gratis e siccome sembra contraddire la prima, faccio un breve riepilogo per chiarezza. Gli snuff movie non esistono per tutte le cose dette finora, soprattutto perché: nessuno è così stupido da farsi riprendere mentre ammazza qualcuno, se lo fa è pazzo; nessuno è così stupido da cercare qualcuno a cui commissionare una cosa del genere, se lo fa è altrettanto pazzo, lo prenderebbero per pazzo o per un serial killer ecc. ecc. Gli snuff movie non esistono anche per le motivazioni umane che sottostanno alla loro esistenza come leggenda metropolitana. Un modo di pensare reazionario, rinunciatario, religioso, ha bisogno di credere nell'esistenza di un simile prodotto, è necessario per giustificare la propria inanità intellettuale, ma anche e soprattutto per non accettare la realtà. (Intendo un'accezione di realtà molto ampia, fatta di principi scientifici e sulla condizione umana, l'evoluzionismo, ecc..).
La seconda rivelazione è questa: gli snuff esistono, ma non sono movie. Lo ribadisco se è stato troppo veloce. Esistono e sono esistiti nella storia umana eventi che rientrano in tutta la categoria degli eventi che sarebbero contenuti negli snuff movie, ma di cui non c'è documentazione filmata. Sto affermando qualcosa senza prove, senza testimonianze, senza elementi che non siano i miei ragionamenti e le mie conoscenze, ma ne sono altresì convinto.
Vengono commessi delitti di questo genere solo per il piacere di ammazzare qualcuno o per libidine, ma appunto non vengono ripresi da nessuna telecamera. Mi si dirà: che scoperta! E certo che è una scoperta, ma per il fatto che lo snuff movie è un modo per non accettare la realtà di questi altri fatti. Il primo dato a riprova è molto semplice. Se hai "semplicemente" bisogno di vedere la morte di qualcuno non credo che ti basti credere che nel video stiano uccidendo qualcuno. Infatti un video, proprio per essere sottoposto ad almeno una post-produzione è sempre falsificabile. Cosa chiederebbe il committente di uno snuff come garanzia che lo snuff sia autentico? Delle foto? Un altro video? Qualunque committente sarebbe alla mercè di truffatori di ogni genere, quindi nasce anche la possibilità che un film spacciato per snuff sia un falso fatto passare per vero pur di venderlo come tale. Per questo lo snuff movie esiste come leggenda metropolitana: non si riesce a credere che possa esserci qualcuno che voglia vedere la morte "in diretta" e direttamente di un altro essere umano. Invece accade ogni giorno. Lo snuff è un modo per non accettare la realtà che gli uomini si ammazzano a vicenda. Non significa che sia giusto - in ogni caso ammazzarsi fra uomini è inutile - ma l'esistenza della leggenda degli snuffs copre (ovvero media, poiché è un prodotto multimediale esso stesso) che ci siano persone che lo fanno sul serio, nella realtà.
Per rimanere nell'ambito strettamente tecnico c'è un altro autore che non si poteva non citare - il marchese De Sade - che soprattutto nel libro Juliette ovvero le prosperità del vizio descrive con minuzia di dettagli vari snuff che naturalmente all'epoca non sarebbero mai potuti essere dei movie. Questo mi ha fatto pensare che qualcuno ispirato da De Sade o dalle sue personali fantasie e perversioni possa essersi fatto procurare delle vittime delle quali il mercante non vuole sapere naturalmente l'utilizzo (perdonate la parola) e questo perché il reato che si configura è di minore entità. Certamente colui il quale oggi può permettersi di comprare un essere umano sarà certamente un uomo danaroso o molto "coperto", ma in alternativa potrebbe essere, come dicevamo, un serial killer estremamente scaltro, senza il proverbiale desiderio di essere catturato, che si procura le proprie vittime senza intermediari. 
Come vedete anche il mio ragionamento fila, esattamente come quello che proverebbe l'esistenza di snuff movie
Quello che mi premeva era tuttavia mostrare come complicando i termini in gioco si possa giungere a conclusioni opposte, ma con particolari in comune. La plausibilità della mia ipotesi è purtroppo provata da tutti gli episodi di violenza e uccisioni in Messico e in tutte le altre parti del mondo. Il dibattito sugli snuff movie mi è servito, ancora una volta, per mostrare come il principio di realtà serva proprio per mostrare cose che erano sotto gli occhi di tutti e che certe dicerie e certe leggende nascano soltanto per nascondere fatti forse ancora più gravi e per questo difficili da accettare. Mettiamo il nostro cervello a disposizione di noi stessi e dell'umanità.

[Aggiornamento del 30 maggio 2012. La notizia è stata riportata da "La Stampa" e si deve ammettere che non ci sono parole per descrivere quello che si legge. Nonostante le conclusioni di questo articolo siano per me ancora valide è evidente che la realtà ha superato la fantasia e che se è lecito parlarne (e forse non lo è) farlo è doveroso per provare a capire cosa succede nella mente di certi esseri umani. Gli snuff movie esistono e purtroppo le vittime designate sono dei bambini. Qualcuno gira questi filmati, li smercia e li vende, non solo nella crudeltà più totale verso delle vittime di abusi indescrivibili, ma anche nella consapevolezza che c'è qualcuno a cui piace assistere a questo genere di spettacoli. Io spero, per il bene della specie umana, che queste persone siano malate.]

domenica 13 marzo 2011

ci sono un greco, un romano e un italiano...


L'Italia di oggi è come l'Impero Romano durante la conquista dei territori ellenistici. La scienza, il metodo sperimentale e una certa idea della vita attiva avevano già iniziato il loro meraviglioso sviluppo ad Alessandria d'Egitto, i cui abitanti e soprattuto i Re, avevano compreso l'importanza del fare per avere
Si può far notare: la supremazia scientifica degli Elleni, dei Greci, di Archimede a Siracusa, non li ha salvati dalla conquista. E' proprio così. Archimede è riuscito a proteggere Siracusa per qualche anno, poi la città ha ceduto alla forza. A mio parere è proprio un fatto indicativo dello stimolo alla pace, alla convivenza (vedi la multiculturalità dell'Alessandria dei Tolomei, l'interreligiosità, soprattutto) che il loro modo di pensare e di vivere aveva messo in atto*. 
I Romani hanno cancellato tutto questo. Non è vero che hanno bruciato la Biblioteca (ci penseranno i cristiani, come sempre), ma è vero che sono stati i veri Barbari per i Greci, barbari nel senso di oggi, come chiamiamo coloro che invadono e contaminano una civiltà senza nemmeno chiedersi se convenga anche a loro farlo. Lo fanno e basta. 
E la supremazia militare e giuridica ha salvato i Romani dai loro Barbari? Affatto. Ognuno ha i propri e ognuno ha i propri discendenti, nel bene e nel male.
Gli Italiani hanno cercato in tutti i modi di recuperare la supremazia romana in campo militare, ma era impresa improponibile, visti gli altri popoli e gli altri stati intorno. Si sono fatti conquistare, sedurre e invadare. Invece di cancellarsi, il carattere Romano del consumo e del piacere a spese altrui si è andato acutizzando e perfezionando anche grazie all'ideologia cristiana. 
Il successo degli Stati Uniti è dovuto alla coniugazione delle virtù romane con le virtù ellene. Esportazione di tecnologia e cultura con la capacità militare. Qui il discorso marxista potrebbe inserirsi benissimo, ma a me interessa questo popolo strano e sfortunato che da italico ormai si fa chiamare italiano.

*vedi La rivoluzione dimenticata, Lucio Russo, Feltrinelli

domenica 23 gennaio 2011

gli italiani credono che


la maggior parte degli italiani crede che "un essere invisibile nel cielo controlli le sue azioni sorvegliandolo 24 ore su 24"*; crede che una donna dopo essere rimasta incinta e anche dopo aver partorito sia ancora vergine; crede che le verità scientifiche siano solo ipotesi e non abbiano il valore di prova; crede che le libertà civili, politiche e (almeno sulla carta) la parità tra i generi, le razze e le religioni abbiano delle radici cristiane e non invece provengano dal sangue e dalle lotte di giacobini, anarchici, comunisti, socialisti, liberali e sì, qualche cattolico; crede che ci sia una vita dopo la morte nonostante nessuno ne sappia niente e nessuno abbia mai conosciuto un morto che sia tornato indietro a raccontarcelo; crede che l'educazione cattolica sia una buona cosa, anzi, forse sia pari o migliore di un'educazione civile e pubblica, ma intanto: onesti lavoratori pagano per la cosiddetta educazione dei propri figli e preti e suore non pagano l'ICI sulle immense strutture che hanno a disposizione (ultimamente contro il dettato costituzionale vengono anche finanziate in parte università private di stampo cattolico nonostante i tagli alla scuola pubblica della legge Gelmini).
Procediamo a questo punto con le domande: la maggior parte degli italiani crede che sia grazie all'insegnamento e alla dottrina cattolica e a tutto il conseguente comportamento all'interno delle società civili che esistano gli aerei, la medicina moderna, la tecnologia e i computer (Alan Turing, il primo matematico a pensare alla realizzazione di un moderno calcolatore era omosessuale, fu condannato dalla legge inglese che negli anni '50 considerava questo orientamento sessuale un reato e alla fine si suicidò... vi ricorda qualcosa?) e qualsivoglia altro sistema di telecomunicazione? Un vero cattolico nemmeno dovrebbe utilizzarlo un computer, a causa dell'ostracismo verso la scienza che la Chiesa ha sempre dimostrato e tutt'ora professa e propaganda.
E la maggior parte degli italiani le tanto ostentate radici cristiane dell'Europa dove le vede se la maggior parte degli intrighi politici, sociali e religiosi sono stati sempre avallati e mai condannati da prelati, cardinali e papi in tutte le epoche della loro storia?
E quand'anche credessero che non tutti i credenti siano così, ma che molti sono virtuosi, buoni e degni di rispetto, ebbene esistono ed esisteranno di sicuro, non lo nego, ma la loro statura di uomini degni di rispetto è in primo luogo dovuta alla loro adesione a dei principi comuni e condivisi basati sulla realtà o esclusivamente ai loro valori cattolici? Nella dottrina e nel catechismo non c'è una, dico una, qualsivoglia regola, insegnamento o esempio di libero vivere civile, libertà di parola, lezione sulla vita sessuale, sui diritti civili o sulle altre libertà sancite dalla costituzione italiana.
E se credono, la maggior parte degli italiani, che queste sono cose di cui la religione non si occupa allora vedete bene di non occuparvene davvero, come quando il vostro Papa riesce a far cambiare agenda politica ad un governo o si sente esclamare che le unioni civili sono un'istituto contro il matrimonio. In questo caso il vostro caro Papa sa una cosa che si guarda bene dal farvi notare: il matrimonio è contro natura. Per questo ha paura che una legge che permetta di evitarlo renderebbe evidente questo fatto e renderebbe il matrimonio inutile, ovvero le persone si renderebbero ragionevolmente conto che il matrimonio non è basato che su di uno squallido contratto e non su una decisione volontaria di due persone (del sesso che gli pare). Credete davvero che la Chiesa difenda un ensemble di valori che costituiscano la libertà di scelta all'autodeterminazione dell'individuo? Senza clienti i cari prelati dovrebbero andare a lavorare...
Abbiamo visto quali e quante (più o meno) sono le verità a cui la maggior parte degli italiani credono. Ora, se credono a tutto quello che ai più con sale in zucca dovrebbero sembrare cose abbastanza fantastiche (se al posto del vangelo raccontaste a un futuro cattolico Il signore degli anelli con la giusta enfasi, quello lo prenderebbe per vero...) come fanno a non credere che un settantenne miliardario capo del governo, lasciato dalla moglie, sia talmente buono che mentre cerca di aiutare gli italiani a cavarsela dalle difficoltà di una crisi economica globale non abbia trovato il tempo di aiutare delle povere giovani messe in ginocchio dalla crisi e che proprio a causa di questa sua innata bontà venga perseguitato dai magistrati milanesi e da una non meglio precisata combriccola di persone che ha deciso di sovvertire il voto democratico utilizzando altre armi?
Tutto questo ha una sola fottuta soluzione, purtroppo immaginaria: tornare alla realtà. Incredibile, no?

* G. Carlin

sabato 8 gennaio 2011

il disegno intelligente


"L'universo non è il risultato del caso come alcuni vogliono farci credere" ha dichiarato qualche giorno fa il Papa, poichè "contemplandolo siamo invitati a leggervi qualcosa di profondo: la sapienza del Creatore, l'inesauribile fantasia di Dio, il suo infinito amore per noi". La conclusione, apparentemente positiva nei confronti delle teorie scientifiche è che solo la spiegazione religiosa riesce a "spiegare il senso ultimo della realtà". 
Dal momento che queste dichiarazioni possono sembrare a prima vista ragionevoli, voglio ragionare sulla religione, anzi, sulle religioni, perché la ragione è di tutti gli uomini, mentre le religioni no, quindi anche se l'ateismo i credenti cercano di farlo passare per un credo fideistico, cercherò di mostrare perché sono ateo e non riesco a credere che ci siano persone che credono e che ascoltando simili parole del Papa subito dopo non smettano di credere.
Le religioni innanzi tutto sono talmente ragionevoli che per convincere le persone a credere si racconta loro che se ci credi allora sei buono, se non ci credi sei già di per questo cattivo, ma in più vai all'inferno e rischi di portarci anche tutta la tua famiglia se non vai particolarmente a genio al principale. E quanto sono ragionevoli le religioni è dimostrato dal fatto che non è assolutamente necessario che mi metta a spiegare cosa è l'inferno perché tutti lo sappiamo, infatti ce lo raccontano fin dall'infanzia e danno un sacco di spazio a persone che ne parlino anche in televisione, quando invece a nove anni, al posto di farsi la prima colazione con il corpo di cristo uno vuole sapere qualcosa sulla teoria degli equilibri punteggiati.
Ma guardiamo il mondo con gli occhi di queste autorità religiose: è un disegno intelligente, qualcuno l'ha pensato dall'inizio alla fine e il semplice fatto che questo qualcuno è buono, infinito e onnipotente lo rende intelligente, ma talmente intelligente che:
era previsto che sarebbero state create un certo numero di religioni che in generale insegnano la stessa balla del disegno intelligente ma ognuna insegna in particolare una versione diversa della balla, per cui si creano dei tali dissidi sulla stessa cosa leggermente diversa per ognuna che si arriva al punto che dei credenti dell'una mettono bombe a quelli dell'altra. Allora era previsto che intelligentemente si chiedesse tutti insieme la libertà religiosa, poiché ogni religione crede di essere nel vero e quindi non è bello dire a quelli delle altre religioni che stanno sbagliando, è peccato, per cui almeno lasciamogli la libertà di sbagliare. Ma era previsto anche ci sarebbero stati gli atei a cui non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di mettere una bomba a nessuno e che solo non sono contro la libertà religiosa, poiché ognuno si sceglie l'hobby che preferisce, ma sono anche a favore della libertà scientifica, la libertà civile e quella politica. Evidentemente era anche previsto che per poter praticare queste ultime libertà devo stare attento alla sensibilità dei credenti, non posso opinare in nessun modo quello che questi simpaticoni intelligenti credono, né  posso mostrare i loro pregiudizi nei confronti delle suddette libertà, né le contraddizioni di chi crede che il suo sia il vero Dio mentre gli altri che credono in un altro vero Dio non credono nel vero Dio.
Non parliamo poi delle bestemmie! Per un credente sono un'offesa, per un linguista magari soltanto un ossimoro, e non credo che il loro latore sia interessato a definire gli attributi della divinità ma sta solo cercando il modo di sforgarsi e della metafisica se ne fotte altamente. Se sono ateo non ho altresì nessun interesse a bestemmiare e non mi viene proprio in mente una bestemmia quando devo sfogarmi di qualcosa poiché per esempio le parole "porco" e "Dio", dette in successione, per me non hanno proprio significato.
Allora in questo disegno intelligente era previsto che sorgesse qualcuno che facesse notare ai credenti che se si offendono così tanto a sentire quelle due paroline in successione, forse anche a loro è venuto il dubbio che questo Dio, buono buono e giusto giusto a ben vedere in che razza di mondo viviamo forse potrebbe appartenere, almeno in via ipotetica più alla genia dei porci che a quella degli dèi, ma solo perché per abitudine metaforica ai suini non viene attribuita né una grossa pulizia né per analogia una condotta impeccabile.
A cosa serve dichiarare che il mondo è frutto di un disegno intelligente se la maggior parte delle religioni è in una certa percentuale formata da cretini? Almeno gli atei, che per la maggior parte si ritengono intelligenti, non insistono sulle cause della loro intelligenza, poiché fanno ricadere la responsabilità delle proprie azioni sul proprio capo (in senso figurato), non su quella di un'ipotetica divinità. Infatti la divinità è solo un'ipotesi e nemmeno una delle più plausibili, anzi è una delle più improbabili sotto tutti i punti di vista. Sul mondo si dovrebbero fare dichiarazioni che abbiano almeno un certo grado di certezza e non fidarsi del proprio intuito o della propria intelligenza. Fino a quando si crederanno a delle storie solo per fede o perché qualcuno si arroga il diritto di definirsi autorevole su un certo argomento non saremo liberi di esprimere le nostre opinioni, nè avremo la capacità di sentirci liberi. Io sono per la libertà religiosa, mai nella vita mi sottrarrò a difendere la libertà di culto degli uomini, ma gli uomini di culto devono difendere anche la mia libertà scientifica, altrimenti non potrò esimermi dal definirli integralisti e dogmatici.